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Caos Serie B: dal 2002 ad oggi, quando la burocrazia riscrive le classifiche

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Il Brescia è stato penalizzato di quattro punti per crediti non attendibili, retrocedendo; la Sampdoria sale al 17° posto e presenta anche ricorso. Il caos rischia di allargare il campionato a 22 squadre, coinvolgendo Salernitana e Frosinone.
Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 

Quello che sta accadendo in Serie B nelle ultime ore, è il più brutto dei presagi. Siamo abituati, purtroppo, a cadenza annuale a "godere" di un'estate bollente fra carte bollate, tribunali, ricorsi e calendari a metà. Le classifiche riscritte – checché se ne possa pensare – sono la massima espressività dell'anti campo. I verdetti sul campo, maturati grazie al pallone, vengono ignorati.

Brescia a -4, Samp salva: il terremoto in B

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Negli ultimi giorni è esploso il caos Brescia, che avrebbe acquistato dei titoli di credito non attendibili per ottemperare al pagamento degli stipendi. La Lega di B, quindi, ha penalizzato la squadra lombarda con un malus in classifica da quattro punti. Questa penalizzazione ha comportato una modifica in classifica. Il Brescia sarebbe retrocesso, la Sampdoria sale al 17° posto valido per i playout che disputerebbe con la Salernitana, la quale, in origine, avrebbe dovuto giocare la permanenza in cadetteria col Frosinone, salito al 15° posto, quindi salvo.

Le rondinelle hanno annunciato ricorso, la Sampdoria, nel frattempo, non ha mai smesso di allenarsi, intuendo che qualcosa poteva cambiare: è emerso da un articolo apparso sul quotidiano La Verità, che la dirigenza blucerchiata avrebbe avuto delle rassicurazioni da parte della Federazione sulla possibilità di iscriversi in cadetteria, nonostante il buco di bilancio. La dirigenza blucerchiata aveva un programma di risanamento, e di risalita in massima serie. Questo programma, però, è fallito al primo anno. La Federazione ha consentito alla Sampdoria l'iscrizione in cadetteria, ma non può consentire l'iscrizione della stessa in Serie C, perché non rispetterebbe i parametri economici.

Serie B: ripescaggi e casi storici, 2003 e 2014

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Il Brescia ha annunciato ricorso. Nella stessa barca, c'è anche il Trapani: entrambe le squadre si sono rivolte alla stessa società, sita a Milano. Nel frattempo, la Salernitana non sa se e quando giocherà, e potrebbe prospettarsi un allargamento della Serie B a 22 squadre, mantenendo Sampdoria e Brescia; retrocesse, quindi, Cittadella e Cosenza.

Questa eventualità ha – più o meno – lo stesso sapore di quanto accaduto nell'estate del 2003. La Lega Calcio, quell'estate, organizzò una Serie B con il record di 24 squadre, ben 46 giornate di campionato, in quella che era una vera e propria A2.

Non solo: ci sono anche casi più recenti, come quello accaduto nel 2014 ai danni di Juve Stabia e Pisa. Il Vicenza aveva superato queste due squadre nel ballottaggio dei ripescaggi grazie a infrastrutture migliori e dossier impeccabili. Parallelamente, Pescara e Catanzaro ottennero la B per colmare i posti vacanti dopo i fallimenti di Perugia, Salernitana e Venezia. “La promozione si conquista prima in segreteria e poi in campo”, tuonò Franco Manniello, allora presidente della Juve Stabia, additando una procedura che penalizzò oltremodo due società meritatamente in corsa. Queste dinamiche a cascata dimostrano come, al di là dei risultati sportivi, la capacità di produrre fideiussioni e documenti in regola abbia spesso inciso in modo decisivo sulle sorti delle squadre.

Il Caso Catania nel 2003: accenni e antefatti

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In un articolo di approfondimento che sarà pubblicato in seguito, quel che seguirà sarà un breve accenno di quanto accadde nell'estate del 2003, a causa di un ricorso presentato dal Catania calcio, cui era presidente Luciano Gaucci, contro una presunta irregolarità commessa dal Siena del compianto presidente De Luca.

La squadra etnea ottenne ragione dal TAR siciliano – nota del redattore: quella fu l'ultima estate in cui le squadre di calcio potevano rivolgersi ai tribunali amministrativi regionali per ogni tipo di ricorso sportivo, perché da quel momento in poi avrebbero dovuto rivolgersi al TAR del Lazio – e, per evitare ulteriori contenziosi e, soprattutto, tutelare l'ordine pubblico, la FIGC decise di allargare la Serie B dalle 20 alle 24 squadre.